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Foto delle Valli Torre-Villanova delle Grotte/Zavarh

 

Le Valli del Torre-Terske Doline sono un'area geografica del Friuli orientale, situata nella parte centrale dell’arco delle Prealpi Giulie, attraversate dal corso del fiume Torre e dai suoi affluenti: lambiscono a sud gli abitati dell’alta pianura orientale a nord-est di Udine, risalgono ad est lungo le Valli del Natisone per definire poi il confine italo-sloveno, demarcando a nord la catena dei Monti Musi e la Val Resia e confinando ad ovest con il comprensorio del Gemonese.


Le valli del Torre si snodano dalle sorgenti del fiume Torre presso Musi di Lusevera, alle falde dei Monti Musi, fino a Tarcento e infine a Povoletto, aprendosi a ventaglio verso la pianura friulana, e in ognuna di esse corre un affluente del Torre e dove esso raggiunge il piano sorge un centro urbano, formando così un asse urbano che corre parallelo ai rilievi, da Tarcento a Torreano, attraverso NimisAttimis e Faedis. Assieme alle vicine Valli del Natisone, la zona (esclusi i comuni di Povoletto, Cassacco, Magnano in Riviera, e le frazioni non montane di Attimis, Faedis, Tarcento e Nimis) viene chiamata Slavia Friulana, o Slavia Veneta o ancora Slavia Italiana, oppure Benecía (dallo sloveno Benečija o Beneška Slovenija). Il territorio rientra in provincia di Udine e comprende i seguenti comuni: AttimisCassaccoFaedisLuseveraMagnano in RivieraNimisPovolettoTaipanaTarcento.









La strada più agevole per raggiungere l’Alta Val Torre è la strada regionale 646 che collega l’Italia alla Slovenia attraverso il valico di Uccea. L’Alta Val Torre conta circa 700 abitanti abitanti che vivono nelle 7 frazioni che compongono il Comune di Lusevera, medaglia d’oro al merito civile per aver affrontato con grande dignità l’opera di ricostruzione dopo il catastrofico terremoto del 1976. Il Comune è gemellato con la cittadina di Fleurus in Belgio.

L’Alta Val Torre è una delle più belle e suggestive valli del Friuli, dominata dalla catena dei monti Musi. Oltre allo scenario naturalistico, fra  montagne, boschi, rocce e grotte carsiche, ci troviamo di fronte ad un’antica comunità che mantiene un’identità etnica, linguistica e culturale ancora oggi radicata nel tessuto sociale, rappresentata in primo luogo dal dialetto sloveno del Torre, miracolosamente sopravissuto fino ai giorni nostri. Si tratta di un mondo esclusivo, assai diverso da quello della pianura, pur trovandosi a soli 25 km dal capoluogo friulano, Udine.dal sito del Comune di Lusevera/Bardo


















































































CIVIDALE DEL FRIULI

 

Natisone

Cividale del Friuli
 (Cividât in friulano, Sividât nella variante locale, Čedad in sloveno, Sibidat o Altenstadt o Östrich in tedesco) è un comune italiano di 10 794 abitanti in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia: fondato in epoca romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne il capoluogo del Ducato longobardo del Friuli e della Marca friulana, e la capitale temporale del Patriarcato di Aquileia.

Territorio

Cividale si estende su una superficie di 49,50 km², dall'altitudine minima di 97 metri alla massima di 508 metri ai piedi dei colli del Friuli orientale, nelle Valli del Natisone, sulle sponde del Natisone, a 17 km da Udine, sulla strada che collega la pianura friulana alla media e alta valle dell'Isonzo, in territorio sloveno.

Clima

Le precipitazioni si concentrano nei periodi compresi tra marzo e maggio, con un leggero calo nei mesi estivi e un riacutizzarsi nel periodo compreso tra ottobre e novembre inoltrato.

Cividale del Friuli (Cividât in friulanoSividât nella variante locale, Čedad in slovenoSibidat o Altenstadt o Östrich in tedesco) è un comune italiano di 10 794 abitanti in provincia di Udine, in Friuli-Venezia Giulia: fondato in epoca romana da Giulio Cesare con il nome di Forum Iulii, da cui poi ha preso il nome tutta la regione, divenne il capoluogo del Ducato longobardo del Friuli e della Marca friulana, e la capitale temporale del Patriarcato di Aquileia.

Geografia fisica

Territorio

Cividale si estende su una superficie di 49,50 km², dall'altitudine minima di 97 metri alla massima di 508 metri, ai piedi dei colli del Friuli orientale, nelle Valli del Natisone, sulle sponde del Natisone, a 17 km da Udine, sulla strada che collega la pianura friulana alla media e alta valle dell'Isonzo, in territorio sloveno.


Origini del nome

Detta in epoca romana Forum Iulii, la tradizione la indica come fondata da Giulio Cesare: «Forum Iulii ita dictum, quod Iulius Caesar negotiationis forum ibi statuerat».[10] In epoca longobarda, fra il VI e l'VIII secolo, venne chiamata Civitas Fori Iulii. Nel X secolo, essendo ubicata nella parte orientale del regno di Lotario, chiamata Austria, cominciò a chiamarsi Civitas Austriae. Abbreviando il nome ufficiale, la popolazione la denominò Civitate(m), da cui discesero i nomi locali di CividâtZividâtSividât e successivamente, intorno al XV secolo, quello di Cividal d'Austria e finalmente, solo dalla guerra fra Venezia e la Lega di Cambrai, si iniziò a usare la denominazione attuale di Cividale del Friuli.[11]

Dai primi abitatori ai celti

La presenza umana nella zona dove sorge Cividale risale a epoche piuttosto antiche, come attestato dalle stazioni preistoriche del Paleolitico e del Neolitico trovate appena fuori della città; ad esse si aggiungono abbondanti testimonianze dell'Età del Ferro e della presenza veneta e celtica risalenti sino al IV secolo a.C.

Epoca romana

La strategica posizione di questo primitivo insediamento indusse i Romani a stabilirvisi, fondando forse già nel II secolo a.C. un castrum, di ovvia natura militare, il quale fu in seguito elevato da Giulio Cesare a forum (mercato) e per tale motivo la località assunse il nome di "Forum Iulii" poi divenuto identificativo di tutta la regione. Successivamente la località fu elevata a municipium, venendo ascritta alla tribù romana Scaptia e assurse infine al rango di capitale della Regio X Venetia et Histria allorché Attila rase al suolo Aquileia nel V secolo.

Epoca longobarda

continua su wikipedia 

Natisone
foto da fb





Il Comune di Pontebba aderirà alla tutela della minoranza slovena

 


Anche il comune di Pontebba aderirà all’ambito territoriale in cui è ufficialmente tutelata la minoranza linguistica slovena. La richiesta di adesione è stata approvata all’unanimità nella seduta del consiglio comunale di lunedì, 4 novembre. Il testo della delibera trova il sostegno di una relazione della dott. sa Lara magri, che argomenta come lo sloveno, soprattutto nella locale forma dialettale, fosse in passato la lingua prevalente soprattutto nella frazione di San Leopoldo/Diepalja vas.

Dalla delibera del consiglio si evince, quindi, che la protezione dello sloveno in base alle leggi di tutela delle minoranze linguistiche storiche (482/1999) e della minoranza linguistica slovena (38/2001) è pensata soprattutto per questa frazione.
Con tale passo il Comune recupera un’occasione mancata circa venticinque anni fa, quando, all’indomani dell’approvazione della legge di tutela delle minoranze linguistiche storiche, l’amministrazione comunale di allora aveva deciso di aderire solamente agli ambiti di tutela del friulano e del tedesco.
Contento dell’approvazione della delibera, oggi, è il sindaco Ivan Buzzi, che vede nel voto unanime dei consiglieri una piena comprensione del senso dell’iniziativa.
A esprimere soddisfazione per il passo rivolto al futuro del consiglio comunale di Pontebba sono anche il presidente della Confederazione delle organizzazioni slovene-Sso, Walter Bandelj, e del Comitato paritetico per i problemi della minoranza linguistica slovena, Marko Jarc. «A breve il sindaco trasmetterà la richiesta di inclusione al Comitato paritetico, che delibererà in merito nella prossima riunione. Questa notizia ci riempie di speranza che il processo di adesione di nuovi Comuni continuerà anche in futuro, perché una tutela piena e stabile della comunità etnica slovena italiana è d’importanza fondamentale per la sua esistenza e sviluppo», hanno scritto in un comunicato congiunto. dal Dom

foto

Villanova delle grotte

 

monte Matajur








Villanova delle grotte/Zavarh

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Foto della Benečija

  Grotta di Antro Santuario di Castelmonte Cividale vecchia fontana restaurata Cividale foto dal web