Il nome del genere deriva dal greco κόρυς = elmo, oppure da kurl, il nome celtico della pianta, mentre l'epiteto specifico deriva da Avella, comune in provincia di Avellino, zona nota fin dall'antichità per la coltivazione di noccioli[4].
Descrizione

La pianta ha portamento a cespuglio o ad albero, se coltivata è alta in genere dai 2 ai 4 m ma se lasciata in forma libera può raggiungere anche 7–8 m. Ha foglie semplici, cuoriforme a margine dentato. È una specie monoica monoclina, caducifoglia e latifoglia, con crescita rapida.
Le infiorescenze sono unisessuali. Le maschili in amenti penduli che si formano in autunno, le femminili somigliano ad una gemma di piccole dimensioni. Ogni cultivar di nocciolo è autosterile e ha bisogno di essere impollinata da un'altra cultivar.
Il frutto (nocciola) è avvolto da brattee da cui si libera a maturazione e cade. È commestibile e si usa crudo, cotto o macinato in pasta. È ricco di un olio impiegato sia nell'alimentazione che nell'industria cosmetica.
Il legno del nocciolo è molto flessibile, elastico e leggero, adoperato fin dall'antichità per fabbricare ceste e recinti. Non è adatto come materiale da costruzione o per mobili in quanto troppo elastico e poco durevole.
1 commento:
I haven't seen it before. It looks good :-D
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